Mentre il laico Obama accetta che si eriga una moschea vicino
allo spazio delle ex Torri Gemelle a suo tempo distrutte
dagli islamici talebani, in Afghanistan le religioni continuano
le loro stragi, dai bombardamenti aerei sui civili, all’esecuzione
di una “Missione medica cristiana”, forse ritenuta inviata in
esplorazione per conto della CIA. Orrori in tutti i casi. Ma mi
sia concessa una riflessione.
Ritengo molto incauto o provocatorio usare in quei luoghi il
drammatico termine “missione”, che per secoli ha incarnato
gli avamposti dell’invasione proselitistica, soprattutto cattolica,
in paesi allora soggiogati e sfruttati dal colonialismo occidentale.
Le ferite del passato restano legate a nomi e immagini
che rievocano tristezze infami nella storia di un popolo:
schiavismo, frusta, catene, stupri, conversioni forzate, punizioni
pubbliche, che restano nell’epos degli oppressi, e il termine
“missione” può scatenare un doloroso transfert centrato
su antiche umiliazioni, quali spoliazioni delle religioni autoctone
e delle tradizioni dei padri. Ecco il potere drammatizzante
dei ricordi eidetici con la storicizzazione del dolore e dell’insulto
subito.
E allora, tornando alla “missione cristiana”, Emergency, per
esempio, non usa questi equivoci termini liturgici rètro, e
“ospedale”, “ambulatorio”, “scuola”, “pozzo” ecc. sono i corretti
termini usati nelle realtà filantropiche senza falsi scopi. E
poi, non si va in giro per l’Afghanistan, noto paese islamico
integralista (non meno della Spagna cattolica di altri tempi),
portandosi appresso una valigia piena di bibbie e vangeli scritti
nella lingua strettamente locale dari, prova provata di una
programmata attività proselitistica clandestina (contra factum
non valent argumenta).
La filantropia è nobile, ma solo se avviene nel rispetto della
fondamentale regola morale sull’amore per il prossimo che è la
“Gratuità”, il far del bene senza necessità di egoistiche contropartite,
come strappare subdole conversioni a vantaggio dell’espansione
della propria ideologia.
E si dicono cristiani? Ma si rileggano il Discorso della montagna
del loro immeritato fondatore (Matteo 5, 38-40 e Luca 6,
17-49): «Se amate solo i vostri amici che merito ne avete?».
La spiritualità ignora il sinallagma.