Sì, una sola, che, pena il ricao ideologico che loro chiamano "peccato”, consiste nella compresenza
obbligatoria di tre condizioni imposte: copula, vagina e feto (per non parlare del "soltanto dopo il
matrimonio ecclesiastico” che, per fortuna, non interesssa e non oempera più nessuno). E questo sarebbe
"Extra ecclesia nulla salus"!
La sorprendente sentenza n.4184 della Suprema Corte di Cassazione
del 15-3-2012 recita testualmente:
”La coppia omosessuale è titolare del diritto alla vita famigliare
come qualsiasi altra coppia coniugata formata da marito e moglie”.
L’intervento del termine lessicale “famiglia” in questo ambito giuridico
e sociologico rivoluziona antiche e tendenziose pretese confessionali
e partigiane esegesi costituzionali.
Quello dei rapporti omosessuali è un ambito che origina col testo
preistorico “dio crea l’uomo e la donna” e comanda rozzamente «Prolificate
e moltiplicatevi!» (Genesi, 1, 28) non già «amatevi innanzitutto e
poi prolificate!». Il matrimonio cattolico riflette tale rozzezza. Un paese ipocrita e bigotto, baciapile
e baciamano, predica copule non protette e non amore. Unioni di sentimenti tra coppie
sterili, o anziane, o impotenti, o semplicemente tra chi non vuol avere figli, non hanno
rango di “vero” matrimonio. Una vagina che riceve un pene a fini procreativi “fa matrimonio”,
un rapporto di coppia affettivo, ma per qualsiasi motivo non-procreativo, no. L’affetto e
la fusione empatica che sfocia nel sesso senza procreare sono stigmatizzati come concupiscenza,
libidine e lussuria..Un dio-maschio che elegge i maschi a inseminatori di femmine e
riduce queste a oggetti passivi d’inseminazione e di piacere per il maschio può mai essere religione,
messaggio morale e civiltà? Ma insomma parliamo di Gesù o del fauno Pan?
Gli affetti sono la forza della vita. Il cane può lasciarsi morire sulla tomba del padrone, il delfino
o la balenottera si spiaggiano per morire col partner che ha perso la rotta. Nella dottrina
cattolica ogni unione è subordinata all’ukase di “produrre”. Siccome un uomo che ami un
altro uomo e una donna che ami un’altra donna, creano amore ma “non producono”, tali
unioni vengono infamate come peccaminose, lascive, perverse. Coppie di persone conviventi
che realizzino amore ma non feti, sono oggetti d’esecrazione delle gerarchie cattoliche.
I paesi civili, a partire dai protestanti, hanno aperto da tempo al diritto d’amarsi senza necessariamente
procreare realizzando un matrimonio a tutti gli effetti. Il crisma sta nell’amore di
coppia e non nella procreazione. Questo fa matrimonio e non il prodotto biologico. E col diritto
d’amarsi in una coppia omosessuale, tale amore si traduce anche in effetti civili come la successione
giuridico-patrimoniale del sopravvissuto e l’adozione al fine di dare amore a un qualsiasi
bambino affrancandolo così dalla triste solitudine di un brefotrofio.
Il cattolicesimo è restato, ahimè, aldiquà di tutto ciò, nella rozzezza di ideologi senza cuore,
Pontificano sul rapporto di coppia senza esser mai stati coppia, nè “unità d’anima e corpo” con
figli “da amare”. Una coppia gay dove c’è sentimento può dare amore a figli che non ha fisicamente
prodotto, mentre una coppia eterosessuale può produrre “cose viventi” da abbandonare
col divorzio o da sfruttare con l’accattonaggio o il borseggio.