Luigi Einaudi, oggi più che mai, viene riconosciuto come l’autorevole
nume del liberalismo in Italia, quel liberalismo che all’unisono
con John Stuart Mill (“La tua libertà finisce dove inizia
quella del tuo vicino”) faceva della libertà il concreto attributo della
vita dell’individuo, il quale deve essere perseguitato il meno
possibile nel perseguimento della sua felicità e del suo interesse,
ed ove lo Stato ha una funzione decisiva da svolgere nel favorire
l’uguaglianza dei punti di partenza di tutti i suoi cittadini. E
così scriveva: “Lo Stato interviene per fissare le norme di cornice entro
le quali le azioni degli uomini possono liberamente muoversi; non ordina come gli uomini debbono
comportarsi nella loro condotta quotidiana” e ancora confutando “la grossolana fola che
il liberalismo sia sinonimo di assenza dello Stato o di assoluto lasciar fare e lasciar passare”.
Quanto è liberale o liberal-democratica o liberal-social-democratica l’Italia e di quanti carati
è la sua libertà, alla prova dei fatti? L’Italia è dove avviene sotto gli occhi di tutti che:
- Un cardinale, tale Sgreccia, condanna l’impiego terapeutico delle cellule staminali di
un feto fatto abortire perché “sarebbe una giustificazione o un incoraggiamento, come dire
che l’aborto è servito a qualcosa”!!! Sarebbe allora come dire che non si possono usare
quelle di una persona morta vittima di una rapina perché ciò incoraggerebbe le rapine!
M chi lo ha fatto cardinale?
- L’attivissimo vescovo Fisichella a proposito dell’abuso della ostentazione ovunque
del crocifisso esclama stentoreo:”Impensabile uno spazio pubblico senza quel simbolo!” Ma
anche le latrine sono pubbliche, monsignore, e molto molto necessarie. Lo mettiamo
anche lì?
- Tra gli eredi dell’ex partito dei cattolici, oggi sparsi qua e là, un capopartito dichiara
che i matrimoni tra omosessuali sono “incivili”, “una violenza della natura” e l’adozione
“è un’idea della società che abbrutisce”. E questi tizi sono talmente prostrati e dipendenti
dalle gerarchie cattoliche che, sono certo, il tizio direbbe le stesse cose anche se avesse
un figlio trans e una figlia lesbica. Avrebbe tutta l’ammirazione del filosofo danese Kirkegaard
per il quale il valore di un uomo è valutabile dalla sua capacità di impegnare
la sua parola.
- Abbiamo visto le foto del vescovo anglicano Packard nella sua veste talare rossa ammanettato
assieme a altri dieci preti a Washington per avere manifestato contro un
abuso di proprietà del suolo. In Italia ci vuole l’avviso preventivo al suo vescovo per indagare
su un prete!
- Schettino, il Magellano italiano dell’isola del Giglio, ha detto che è “dio” che gli ha guidato
la mano al timone della Costa Concordia. Cantiamogli pure la vecchia canzone
“Vaya con dios, my darling”!