Un lettore, a proposito del nuovo giubileo e dell’affermazione del monsignore Fisichella
che ne sarà il regista: ”Il business non ci interessa” ci ha scritto: “E da quando? Tutta la
storia della chiesa di Roma è imbastita di simonia”. La stessa stupita domanda potrebbe
essere rivolta a quanto Eugenio Scalfari scrive sul giornale da lui fondato: ”In
uno dei nostri incontri papa Francesco mi disse “La Chiesa missionaria non fa proselitismo,
cerca nelle persone di suscitare la ricerca del bene nella loro anima.” E da quando? Tutta
la presenza di cattolici sulla crosta terrestre è una storia di proselitismo, e ci sarebbe
anche da aggiungere “con le buone o con le cattive” perché questo ci dice la Storia.
Ed ora vediamo di fare un po’ di esegesi onesta e neutrale di questa affermazione di
un papa che per altri versi ci piace, e magari fosse stato lui o uno come lui il protagonista
di tante vicende storiche. Egli dice che la Chiesa non farebbe proselitismo, e cioè
conversioni, ma cercherebbe di suscitare la ricerca del bene, o meglio di ciò che essa
Chiesa ritiene essere a suo esclusivo avviso il bene, “nelle persone”. Ma persone siamo
e sono tutti gli abitanti del globo, anche quelle pie, misericordiose, giuste che però non
se la sentono di deglutire concetti fantasiosi e magici come resurrezione, immacolata
concezione, verginità di Maria, transustanziazione ed altri. Che non se la sentono di
metabolizzare il primato urbi et orbi del vescovo di Roma, né che l’unico vero dio debba
essere solo quello cattolico nonostante tutto il restante parco di dèi esistente da sempre,
o che il papa romano goda della infallibilità a dispetto della Storia. Che non se la
sentono di accettare che solo Roma possa indicare ciò che è bene e ciò che è male poiché
credono in altre religioni che rivendicano la stessa prerogativa, e pertanto, alla luce
di ciò, hanno mille motivi per dubitare del “disinteresse” delle gerarchie cattoliche
quando parlano di dialogo interreligioso.
Persone, come le chiama Francesco, sono anche Socrate, Seneca, Buddha, Spinoza, Mazzini,
Gandhi, Bonhoffer, Dalai Lama e migliaia di altre sufi, ebree, hindu, buddhiste,
protestanti, ortodosse, taoiste o noncredenti, ma intimamente pie, misericordiose e
giuste: possibile che queste persone dovrebbero prendere, secondo Francesco, lezioni
di catechismo dal Vaticano? La presunzione di avere ragione a tutti i costi è purtroppo
un virus genetico-ideologico che porta a queste difformità da ciò che è pio, misericordioso
e giusto, anche in “persone” con grande afflato umano come Francesco.
Come diceva Renzo Arbore di una certa birra: “Meditate, gente, meditate!”.