gli editoriali di paolo bancale

amare la libertà implica il rispetto degli altri

In un perimetro esperienziale di vita, ove si sia capaci di vibrare per categorie etiche come libertà, onestà, fiducia, non v’è dubbio che se l’arbitro diviene giocatore, e ancor più se in modo subdolo, la pace, la condivisione e la coesistenza sono compromesse. Come lo scandalo che è stato reso pubblico dall’Uaar, per cui avviene una manipolazione fraudolenta ed occulta, con alterazione delle firme a vantaggio della chiesa e di organizzazioni cattoliche, delle designazioni fatte dai contribuenti per l’assegnazione del 5 e dell’8 per mille operata dai CAF, centri di assistenza fiscale, manovrati dal mondo cattolico. Dopo la denuncia dei fatti alla Corte dei Conti, la risposta di queste organizzazioni che cambiano la destinazione dei fondi all’insaputa dei propri assistiti è stata questa, impudente quanto penalmente rilevante trattandosi di un servizio fiduciario al pubblico: «È il programma stesso per la compilazione ad avere impostato in automatico “Chiesa cattolica” per il campo otto per mille e l’associazione Operatori di Misericordia Onlus per il cinque per mille» !!!!! Come non bastasse la martellante e costosa pubblicità vaticana su tv e stampa, ora anche questa squalificante truffa per dirottare miliardi di euro dall’Italia al Vaticano lascia sconvolti.
Il cittadino italiano, l’unico che può parlare in nome del suo Stato, è impotente di fronte a questa strisciante invasione lavica che tritura il senso dello Stato. E non stiamo parlando dell’ articolo 7 fatto inserire dai preti nella nostra Costituzione, ma di andazzi che subiamo: dall’invasione di crocifissi sui muri pubblici a queste truffe per danaro, dalla monotematicità papista delle tv di Stato alla ghettizzazione di conviventi e di omosessuali nella società italiana. Questo non sta bene: noi laici e noncredenti accettiamo e rispettiamo le religioni a partire da quella maggioritaria in Italia, ma chiediamo un gioco delle parti corretto, senza coltelli sotto il tavolo ed assi nella manica. E ci chiediamo: ma questa chiesa così soffocante vuole una convivenza all’insegna dell’equità, e mettiamoci pure della misericordia, o pretende di portarci alla sottomissione? Per noi vale sempre l’illuminista John Stuart Mill quando proclama: “La libertà di ognuno deve avere come unico limite la libertà degli altri”, parole di grande fair play che noi facciamo nostre accettando la massima libertà delle religioni purchè nel grande rispetto di chi non la pensa come loro.
Il presente papa sembra liberale e umano, qualsiasi cosa dica non muterebbe nulla nel mondo non cattolico mondiale che si riconosce nelle proprie culture e statualità, ma in questa Italia di baciapile potrebbe instaurare, solo che lo volesse, il dominio della autonomia di coscienza e della terzietà dello Stato rispetto ai culti, il suo compreso. Sarebbe la sua apoteosi politica. Ma il paradosso di tutto ciò è che, come cittadini, dobbiamo sperare nel consenso di un militante di Loyola vista la colpevole assenza di senso dello Stato degli eredi di Garibaldi e Cavour.