gli editoriali di paolo bancale

etica umana e terrore divino

Un po' in tutto il mondo in larghi strati della popolazione, in particolare quelli più semplici, popolari o conservatori poco avver titi, è diffusa l’opinione che la morale, l’etica, il comportamento orientato al bene comune siano il portato della religione, ovviamente fra le tante, quella locale e tradizionale. Ma non è così. L’etica nasce dalle esigenze del vivere insieme, Robinson Crusoe solo sull’isola non ne aveva bisogno.
La vir tù, elemento cardine del modo di inter-relazionarsi, si fonda su ragione e sentimento, su empatia e reciprocità. Ne sono prova tutte le grandi massime del vivere collettivo, dal classico “Cuique suum tribuere, alter um non laedere, honeste vivere” al confuciano “Non fare ad altri ciò che non vor resti fosse fatto a te”, agli otto dhar ma mondani buddhisti, al gesuistico “Ama il tuo prossimo come te stesso”, al milliano “La tua libertà finisce ove comincia quella altrui”. In tutto ciò non vi è traccia di sacro e di divino o di divinità di ogni genere né di ultraterreno: etica e morale sono prodotti dell’uomo per l’uomo, sono l’arte esperienziale dei comportamenti compatibili.
E le religioni? Hanno tentato di costruire anch’esse la pace sociale ma sul castigo del loro dio e quindi sul terrore: quella giudea con la lapidazione, la musulmana col taglio della mano, la cristiana con la tortura e i roghi. E’ la storia.