gli editoriali di paolo bancale

le società arcaiche sono dominio dei cleri, e l’Italia è molto arcaica

Il clero è composto dai preti. E chi è il prete?
Il prete è un individuo anomalo che per sua natura rifugge il legame della famiglia e i relativi sentimenti coniugale e genitoriale, un individuo che vuole sicurezza economica ed agi di vita ma senza esercitare alcun lavoro di qualsiasi genere manuale o artigianale o professionale; egli non conosce disoccupazione perché la sua corporazione gerarchica provvede a lui con stipendio, vitto, alloggio e motorizzazione garantiti a fronte della sua attività perenne di propaganda e proselitismo della causa comune speculando sulle paure esistenziali del genere umano.
Egli è monotono e ricalca perennemente gli schemi impostigli senza spazio per alcuna creatività vista dalla sua gerarchia come tentazione ereticale: racconta sempre senza stupirsi le stesse banalità arcinote dette scritture o parabole o citazioni: chi cammina sull’acqua, chi muore e risorge, i mari che si aprono, i ciechi che vedono, gli dèi che provvedono: è la babele delle favole per carpire il consenso dei semplici; il prete è un agit-prop a tempo pieno che vive di propaganda finalizzata come Joseph Goebbels.
I preti, il cui prototipo storico è quello cattolico, per loro strategia collaudata tendono a conquistare e colonizzare il territorio con metodologia militare, facendo innanzi tutto terra bruciata di ogni cultura precedente, religiosa o anche solo tradizionale: così con quella latino-romana, egizia, precolombiana, aborigena, celtica, inuit, polinesiane e africane.
Distruggere templi, estirpare tradizioni e arte, espurgare testi, perseguitare culti, e crearsi una propria linea logistica all’insegna del trade mark, il logo ovverossia la crocepatibolo con asse discendente più lungo per le gambe del condannato, che hanno disseminato sui territori dalle cime delle montagne ai centri urbani come facevano con l’aquila imperiale le legioni romane.
Tutti portano avanti un lavoro, una famiglia, una propria visione esperienziale della vita e del mondo, tutti tranne i preti, tutti rigorosamente maschi, fra cui anche pedofili e gay, tutti obbligatoriamente allineati agli interessi della “Cupola” diretta dal suo zar.
E l’Italia dei Comuni e del Risorgimento e dell’autonomia culturale ne fa le spese.