Il dramma del virus corona che ha imperversato
sull’Italia è uno degli argomenti
da cui si muove il messaggio
icastico della copertina di questo fascicolo,
e si muove per mettere in luce
un dramma nel dramma, vale a dire
quello culturale in quello umano delle
stragi causate dall’epidemia. E una
volta di più, di fronte ad un virus sconosciuto,
si è visto quale ruolo fondante
abbia nelle vicende umane la
tecnologia in quanto prodotto del libero
pensiero finalizzato a realizzare
scopi; in questo caso il combattere un
male. Eppure di fronte alla
mobilitazione del Paese, abbiamo
visto preferire con
enfasi in sede clericale quel
rottame dell’ignoranza e
della superstizione umana,
detto anche la fantascienza
del pensiero premoderno,
che è la metafisica.
E così, nello stupore generale,
mentre medici e infermieri
accorrevano anche dall’estero
negli ospedali traboccanti, e si cercavano
disperatamente in tutto il
mondo specifici apparati medicali, e
mentre ogni giorno le cifre dei contagiati
e dei morti crescevano incessantemente,
l’intellighenzia cattolica non
trovava di meglio che far arrampicare
sopra al tetto del duomo di Milano, a
un centinaio di metri di altezza, il vescovo
della città affinchè si sbracciasse
in modo gigionescamente ieratico,
come uno sciamano siberiano, di
fronte a una statua di Maria di Nazareth
presente finanche lassù e a cui
tentava di parlare dell’epidemia. Una
scena da film di Tarzan.
Che dire? L’uomo ha violato la Luna,
si trapiantano cuore polmoni e fegato
contemporaneamente, si scompone
l’atomo e ispezioniamo i buchi neri al
confine dell’universo, si collega il cervello
direttamente alle protesi : da che
parte si debba andare per realizzare
dei successi nel campo del reale lo si sa
bene, è il progresso scientifico. Il
dramma nel dramma cui accennavamo
all’inizio consiste , anche nelle
fasi più drammatiche del divenire
umano, come ha preferito
fare la Chiesa di Roma in
questa epidemia, di ricorrere
alla stessa logica (infantile,
insolente, imbelle o strumentale?)
dei trogloditi superstiziosi
che per far venire
la pioggia si sbracciano rivolti
al cielo o parlando a un
palo.
Superstizione per superstizione,
quale può essere il livello di logica
e di maturità di pensiero della
frangia cattolica della popolazione,
imbevuta come è fin dalla nascita di
dogmi, catechismo e acritica obbedienza
, se poi, anche nel momento
tragico delle stragi operate dalla pandemia,
pensano che un Tarzan sul
tetto dia più affidamento della batteriologia
di Pasteur? È la vecchia storia
di Galileo e della coazione a ripetere
cattolica contro il progresso e la
scienza. Si chiama oscurantismo. E lo
praticano da sempre.