di Raffaello Morelli, storico della laicità
Il sindaco che si inginocchia indossando la fascia tricolore di fronte a un simulacro religioso sa di inquinare in modo furbastro e sleale il clima civile. Infatti l’illecito compiuto davanti alla claque parrocchiale, come dimostra la foto in copertina, è una prova di come, di fatto, il clericalismo trasformi cittadini ed istituzioni in sudditi di una specifica struttura religiosa, quella cattolica. L’etica della norma statuale, l’esibizione abusiva e la mancanza di senso dello Stato dei fiancheggiatori del clero cattolico. La laicità delle istituzioni offesa. (ndr) ...
di maria Gigliola toniollo, Senior Consultant, Synergia - Initiatives for Human Rights
I dati internazionali di alcuni importanti studi e analisi attestano che la credulità religiosa è una caratteristica dei popoli con basso indice medio di studi e di approfondimento culturale. Il semplicismo naturistico, l’assenza di propensione per l’approfondimento scientifico o almeno razionale e deduttivo e l’interpretazione mitologica dei fatti naturali e degli eventi rendono estremamente facile qualsiasi credenza religiosa, soprannaturale e fantastica. L’ignoranza ci rende manipolabili, laddove la cultura assicura liberazione e sicurezza. (ndr) ...
di Giuditta Piazza, saggista
Illuminista, indipendentista, modernista sull’esempio per quei tempi del federalismo repubblicano di Stati Uniti e Svizzera, leader delle cinque giornate di Milano e della borghesia unionista de La Scala, razionalista e anticlericale, morente rifiutò la presenza di un prete quale messaggero di una chiesa corrotta e di un papa che ostacolavano l’unità d’Italia.(ndr) ...
di Sergio Mora, musicologo
Questo 7 dicembre il Teatro alla Scala ha dovuto effettuare una inaugurazione d'emergenza, senza pubblico, senza autorità. Le misure di sicurezza determinate da questa Pandemia hanno comportato che l'apertura della serata, notoriamente affidata all'esecuzione del nostro Inno Nazionale, ha dovuto fare a meno dell'ascolto diretto. L'Inno Nazionale, diversamente da ogni altra musica, ha bisogno della presenza del popolo a cui è rivolto perchè il sentimento nazionale ha bisogno della comunità. Scattano a questo punto delle opportune riflessioni dettate da questo momento straordinario. Ancora una volta, dopo il travaglio del Risorgimento e della Presa di Roma, il nostro Paese si confronta con un ideale ritenuto superato: il senso di Patria. L'universo globalizzato e l'Unione Europea- antica utopia di dominio burocratico sin dal Congresso di Vienna- hanno creato nella coscienza collettiva un vuoto identitario che riporta all'anno zero precedente, alle campagne napoleoniche. (ndr) ...
di Giancarlo Straini, saggista
La laicità dello Stato e delle sue istituzioni aggirata dal clero italiano per poter “occupare” il territorio della Repubblica con la facilità e l’intensità dell’antico monopolio dello Stato pontificio. La responsabilità internazionale del Concordato e quella nazionale e costituzionale dell’Articolo 7 della Costituzione ove si consumò la resa dell’Italia del Risorgimento. L’alibi sempre valido delle buone intenzioni anche a fronte dei vistosi guadagni dei più affaristici ordini religiosi e delle loro accumulazioni in immensi patrimoni immobiliari. (ndr) ...
di Francesco Blasco, prof. di geonomia, chimica, biologia
Il cristianesimo è intriso di figure e riti di derivazione pagana e, tra questi, il natale è quello che assume particolare rilevanza come le evidenze storiche dimostrano nonostante qualche debole tentativo di esentarlo da qualsiasi contaminazione per recuperarne una specificità che è solo apparente e intenzionale. (ndr). ...
a cura di Grazia Aloi, psicoanalista
Vorrei innanzitutto fare una premessa su “significato e senso” e su “festa e festività”. Normalmente intesi come sinonimi, i termini sono differenti da un punto di vista psicologico, per cui è bene – a mio parere – specificarne la differenza. Secondo me, la differenza consiste, in entrambi i casi, nella percezione intima - se non addirittura nella “appercezione”, ossia nella rievocazione cosciente di sensazioni passate e attualizzate, piuttosto che nella intelligibilità, ossia nella conoscenza comunemente intesa e condivisibile attraverso l’intelletto. In altre parole, senso e festa sono sostantivi (dal latino substantia, ciò che di per sé sussiste) che rivestono il carattere di soggettività, mentre significato e festività sono altrettanto sostantivi (sostanza, realtà) con un carattere psicologico meno personale e più oggettivo. A mio avviso, si sente “privatamente” la festa e si conosce il significato “pubblico” di festività. ...
a cura di Andrea Cattania, ingegnere e epistemologo
Questo articolo parte da una domanda: è possibile oggi, allo stato attuale della conoscenza, dare una definizione scientifica della coscienza? (ndr) ...
di Francesca Patti, saggista
Atei e agnostici sono discriminati in 106 paesi del mondo: in almeno 10 l’apostasia è punibile con la morte; in 68 la blasfemia è un reato; in 35 la legislazione statale deriva in tutto o in parte da norme religiose; in 48 a dirimere questioni familiari o morali sono tribunali religiosi; in 26 è in vigore il divieto per i non religiosi di ricoprire alcune cariche; in 34 è prevista istruzione religiosa obbligatoria nelle scuole statali; in 15 è difficile o addirittura illegale gestire un'organizzazione apertamente umanista; in 12 politici o agenzie statali emarginano e/o molestano i non religiosi quando non incitano apertamente all’odio e/o alla violenza contro di essi. Mauritania e Pakistan si piazzano – nell’edizione 2020 della classifica stilata dall’Humanists International – tra gli ultimi dieci paesi in materia di libertà di pensiero, in compagnia di Arabia Saudita, Iran, Afghanistan, Maldive, Emirati Arabi Uniti, Malaysia, Brunei e Yemen. ...
di Luca Immordino, lauree in giurisprudenza, filosofia e scienze storiche
Lo slogan uno Stato, un popolo, una religione non ha fondamento nella realtà dei fatti. Questo è solo un antico retaggio delle monarchie e delle teocrazie, che per alimentarsi e mantenersi univano il terrore temporale a quello spirituale per soggiogare i sudditi. Un parallelo si evince dall’analisi dei testi sacri riguardo al linguaggio utilizzato per sottomettere le genti con il terrore (per esempio gli Accadi definivano gli dèi e la religione con la parola “puluhtu” che significava paura; mentre nell’antica Grecia per indicare i riti sacri si utilizzava la parola “phrike” che voleva dire brivido agghiacciante). La struttura gerarchica delle religioni è verticistica e ricalca il modello di quella monarchica; le maggiori religioni sopravvissute ai giorni d’oggi hanno un’origine nel periodo dove vigevano tali sistemi. (ndr) ...
di Enrico Galavotti, filosofo
Una filosofia religiosa che rivendicò l’autonomia di una fede sganciata da esigenze di tipo ecclesiastico, che non comportò l’accettazione di alcuna confessione particolare e che anticiperà i presupposti dell’ateismo illuministico. (ndr) ...
di Sergio Mora, musicologo
Fra alcuni mesi, quando la sonda spaziale americana scenderà su Marte, munita di microfoni ad alta definizione, conosceremo l’entità dei suoni presenti sul pianeta. Della Luna abbiamo già captato le onde sonore. Abbiamo anche un’idea dei suoni provenienti dallo spazio e dalle innumerevoli galassie. Dopo il “big bang”, la grande deflagrazione cosmica che ha dato origine a ciò che chiamiamo Universo, l’eco di questo evento acustico ha generato il suono “ipnotico” che tutti ci contiene. Tutti noi viviamo all’interno di un “suono originario” che non sentiamo, come non sentiamo il suono del battito del nostro cuore. Viviamo ma non sempre sappiamo di vivere. ...
a cura di Giancarlo Straini, studioso delle religioni
Oggi la maggior parte dei fedeli adotta una religione a bassa intensità, crede e partecipa ai riti in modo debole e intermittente; assume qualche “componente” della meta-narrazione cattolica ma ignora del tutto la dottrina in altri campi. La diffusione del pluralismo religioso obbliga la chiesa cattolica a un cauto ecumenismo e Bergoglio cerca di tenere insieme il tutto; si rivolge ai diversi segmenti sociali con una grande capacità comunicativa che mette in ombra la contraddittorietà dei suoi messaggi. (ndr) ...
di Enrico Galavotti, filosofo
La Conferenza episcopale di Francia, dopo insolitamente troppi suicidi tra i preti cattolici, ha avviato un sondaggio che mostra il grande disagio e la tragedia esistenziale della categoria. La loro patologicità diffusa è certamente riferibile alla innaturalità del loro modo di vivere i sottintesi del loro esistere, ma le cui radici vanno anche ricercate nell’intreccio di equivoci e di silenzi che caratterizza le loro motivazioni per un mestiere posticcio e socialmente molto sovrastimato. Il sesso clandestino, la pedofilia e la dipendenza da alcol così diffusi nella categoria dovrebbero essere affrontati sociologicamente per i pericoli che essi rappresentano per la società. (ndr) ...
di Paolo D’Arpini, storico delle religioni
Scorrendo i molti testi di facebook con riferimento alle comunicazioni ivi pubblicate riguardanti vari contesti religiosi, vi ho trovato anche una citazione attribuita all’ex papa Ratzinger. Purtroppo non so quanta credibilità tecnica vada attribuita a questa dichiarazione ma dato l’argomento se ne può fare un discorso per astrazione come fece a suo tempo lo stesso papa dimissionario argomentando con il Grozio del “etsi deus non daretur” ed il suo “veluti deus daretur”, nel senso che si può argomentare sui contenuti di per se stessi anche in ipotesi dialettiche. Comunque la dichiarazione in questione recita: “Avremo presto preti ridotti al ruolo di assistenti sociali e il messaggio di fede ridotto a visione politica. Tutto sembrerà perduto, ma al momento opportuno, proprio nella fase più drammatica della crisi, la Chiesa rinascerà. Sarà più piccola, più povera, quasi catacombale, ma anche più santa. Perché non sarà più la Chiesa di chi cerca di piacere al mondo, ma la Chiesa dei fedeli a Dio e alla sua legge eterna. La rinascita sarà opera di un piccolo resto, apparentemente insignificante eppure indomito, passato attraverso un processo di purificazione. Perché è così che opera Dio. ...
a cura di Andrea Cattania, ingegnere e epistemologo
Non è più dunque agli uomini che mi rivolgo; ma a te, Dio di tutti gli esseri, di tutti i mondi, di tutti i tempi; se è lecito che delle deboli creature, perse nell’immensità e impercettibili al resto dell’universo osino domandare qualcosa a te, che tutto hai donato, a te, i cui decreti sono e immutabili e eterni ...
di Paolo Bancale
Credente e noncredente sono due realtà universali, antitetici forse per un ovvio dettaglio esistenziale della loro vita ma per il resto analoghi, quasi intercambiabili. Il primo ha ben assorbito tante strane cose che gli hanno raccontato e ne vive felice, il secondo ha ben reagito alle domande e ai dubbi che la realtà interiore e quella esterna a lui sottoponevano. Ciò in cui differiscono è certamente il bagaglio mentale che ognuno dei due porta con sé: il credente, in quale religione, poiché di religioni si tratta, non ha importanza, ma certamente, anche il più ignorante e distratto si porta appresso una vistosa biblioteca di leggende e dicerie, di libri e di storia, di luoghi comuni e di usi e costumi che gli riempiono la quotidianità. Se fosse una bottiglia diremmo che è “piena”. E fa bene, perché non si vive di vuoto. ...