di Maria Gigliola Toniollo, Senior Consultant, Synergia - Initiatives for Human Rights
Viola ancora l’aria il rap di e su Giorgia Meloni donna, madre e soprattutto cristiana e peggio morde la sua violenta, esecrabile invettiva spagnola contro i diritti di gay, lesbiche, trans, ridotti a boriosa lobby, contro le Famiglie Arcobaleno, contro l’immigrazione, nel recente comizio a Marbella, a sostegno di Macarena Olona, candidata di Vox alla presidenza dell’Andalusia. In campagna elettorale la vantata rassicurazione in merito alla non modifica della l 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza: allora che senso ha citare, tra le donne rigorosamente evocate solo per nome e ringraziate, proprio Chiara Corbella Petrillo eroica madre di famiglia italiana, nota per il suo non ricorso all’aborto in condizioni critiche e proclamata serva di Dio dalla Chiesa cattolica nel 2018? Del resto, da quando Giorgia Meloni, con il suo partito, governa certe Regioni, con uomini e donne da lei voluti e sostenuti, la legge 194 è stata messa sotto assedio: dal finanziamento pubblico di associazioni ultracattoliche in Piemonte, alle circolari in Abruzzo che obbligano le aziende ospedaliere al ricovero per l’aborto farmacologico. Ma anche nelle Marche, in Liguria, in Umbria ...
di Paolo Bancale
La laicità, quella virtù collettiva che in nome della libertà e della giustizia consente a qualsiasi comunità una convivenza in clima di saggia tolleranza, in campo politico sottintende la libertà di parola, e in quello religioso la libertà di coscienza. Ma le religioni, ancor più di qualsiasi ideologia politica, rappresentano la più vistosa causa divisiva tra popoli e tra singoli, come dimostrano le tante guerre fratricide, le repressioni e le conversioni forzate di cui è costellata la loro storia. Pertanto ben vide lontano il legislatore costituente nell’articolo 19 della nostra costituzione che recita:” Tutti hanno diritto di professare la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto.” Diritto questo che ovviamente rinvia al postulato dell’illuminista John Stuart Mill per cui “Ognuno è completamente libero con l’unico limite della libertà del suo vicino”, che rappresenta il cardine dei diritti civili nel mondo. ...
di Nicola Antonucci
Ero un ateo, poi un agnostico, poi un non-credente e ora un... non-ne-ho-bisogno. Fin dai primi ricordi in merito, a 8 anni quando scrissi degli appunti sul perché i vangeli mentivano creando sconcerto in famiglia, mi sono sempre identificato in una di tali categorie. Ma... Perché? Perché non-credevo piuttosto che credere? Forse perché influenzato da mio Padre, uno splendido non-credente, anziché da mia Madre, una pessima credente? La risposta mi arrivò dalle umanetroppo- umane letture di Friedrich Nietzsche che mi illuminò con il concetto di “marketing dell’aldilà”: il Cristinaesimo svaluta l’Aldiquà per meglio vendere l’Aldilà, e ciò vale per qualsiasi religione. Ecco: io ho sempre disprezzato questa svalutazione della Realtà, della Vera Vita e dell’Umanità nella sua terrena fisicità, con conseguente creazione organizzata di infelicità e di sofferenze. Nella mia personale “religione” della Realtà, tutto ciò che esiste... esiste, e merita Rispetto; svalutare un qualsiasi aspetto della Realtà è “sacrilego”, è contro Natura. ...
di Andrea Cattania, ingegner e e epistemologo
Che cosa distingue il genere umano da ogni altra specie vivente? Per secoli abbiamo creduto di risolvere la questione immaginando che l’uomo, a differenza degli animali, sia dotato di un’anima. Come l’etere, una sostanza indefinita che ci ha portato fuori strada per due millenni e mezzo, così l’anima non è qualcosa su cui sia possibile basare una risposta scientificamente fondata. ...
di Giancarlo Straini, saggista
Chi riesce a sfuggire le tifoserie politiciste dei
talk show e intende la Politica (quella con la P
maiuscola) intesa come polity, come teorie e
pratiche per orientare la società, deve
necessariamente adottare un’idea di futuro.
Oggi non è semplice farlo, ma è necessario
almeno sforzarsi di delineare qualcosa che
vada oltre l’immediatezza.
Nell’antichità classica si credeva di vivere un
inesorabile declino (dall’età dell’oro a quella
del ferro); il Cristianesimo ha mantenuto lo
schema del declino nella cacciata dal paradiso
terrestre e ha inserito la speranza in un futuro
migliore, ma nella vita ultraterrena; il
Rinascimento e l’Illuminismo hanno
secolarizzato la speranza, come fiducia nel
progresso e nell’autodeterminazione.
L’ideale liberale di libertà e uguaglianza
inizialmente si è concretizzato solo per i
possidenti maschi bianchi; il pensiero
socialista ha sostenuto la necessità di rendere
sostanziali questi ideali; vari movimenti
(femministe, lgbt+, ecc.) hanno evidenziato i
limiti e le contraddizioni nell’applicazione di
questi ideali, contribuendo a articolare
un’utopia concreta, un’idea di futuro verso
cui tendere. ...
di Maria Gigliola Toniollo, Senior Consultant, Synergia - Initiatives for Human Rights
In una campagna elettorale disseminata
di bassezze e falsità è stato il partito di
Fratelli d’Italia ad aggiudicarsi l’Oscar
della malafede, del cattivo gusto e dell’ignoranza,
in primo luogo con la volgare
strumentalizzazione delle terribili immagini
di uno stupro avvenuto a Piacenza,
un video condiviso online personalmente
da Giorgia Meloni.
Altra impresa memoranda, si ride per non
piangere, quella di Federico Mollicone,
sempre esponente di Fratelli d’Italia, con
il tentativo di censura nei confronti
niente meno che di “Peppa Pig”: l’episodio
imputato, già trasmesso nel Regno
Unito, ha come protagonista l’orso polare
Penny Polar Bear, figlio di una coppia
omogenitoriale: “Vivo con la mia mamma
e l’altra mia mamma. Una mamma fa il
dottore, l’altra cucina gli spaghetti. E io
adoro gli spaghetti”, questa la peccaminosa
premessa. Secondo Federico Mollicone,
candidato e nuovamente eletto alla
Camera dei Deputati, ex responsabile
Cultura di Fratelli d’Italia, nonché al
tempo infelicemente membro della Commissione
Parlamentare di Vigilanza della
Rai, infatti, la scelta di “inserire un personaggio
con due mamme è inaccettabile”,
dato che “le coppie omosessuali in Italia
non sono legali, non sono ammesse”. ...
di Sergio Mora, saggista e musicologo
Il paese di Pinocchio
Carlo Lorenzini, meglio noto come
Carlo Collodi, aveva esordito in campo
pubblicistico come efficace cronista
delle prime disavventure del parlamento
italiano.
Alcune espressioni tipiche della critica
politica attuale, trovano in Collodi il
primo acuto osservatore.
Una frase spesso adoperata dal Collodi
riguardava il funzionamento della rete
ferroviaria, ma in essa si stigmatizzava
la tendenza involutiva della coscienza
pubblica. Diceva Collodi che i treni, per
poter andare avanti devono, ad un certo
punto andare in dietro.
La dialettica politica del nostro paese ha
fatto di questa strategia un sotterfugio
efficace per rimuovere ostacoli spesso
ritenuti insormontabili. ...
di Paolo D’Arpini, filosofo orientalista
Insistere troppo su valori astratti “teisti”
non aiuta la mente umana al superamento
del pensiero patriarcale. Dobbiamo
-secondo me- abbandonare la
speculazione religiosa e ritornare ad
una spiritualità priva di dogmi e non
specificatamente legata al genere (qui
ricordo che il sacerdozio nelle religioni
monoteiste è precluso alle donne).
Per carità, va anche bene fare un’analisi
storica sulla formazione del cristianesimo
e di come questa religione “semita”
abbia attinto al paganesimo
pre-esistente. Tra l’altro la rivalutazione
del paganesimo è una delle caratteristiche
portanti non solo nel filone
New Age ma anche in ricerche storiche
serie, come ad esempio quella di Daniel
Danielou sul mito di Dioniso-Shiva.
Ma dovremmo andare anche più in là
riscoprendo i culti più antichi e vicini
alle nostre radici, ovvero l’adorazione
della Grande Madre o Energia Primordiale
(Shakti). ...
di Dario Lodi, storico delle religioni
Forse pensando al coronamento del suo testo “Osservazioni sulla morale cattolica” del 1819, due anni dopo Alessandro Manzoni (17985-1873) realizzò la tragedia “Adelchi”. Le osservazioni del 1819 erano state richieste, a quanto pare, dal vescovo Paolo Tosi, alla ricerca di una contrapposizione alle opinioni dello svizzero Sismonde de’ Sismondi (“Storia delle repubbliche italiane nel Medio Evo”), grazie alle quali la responsabilità della Chiesa verso la decadenza morale del tempo fu determinante. Il Sismondi, affermando questa cosa, sottintendeva che la Chiesa era comunque dannosa per la civiltà in quanto organo temporale alla pari di quello laico. Nel capitolo centoventisette del XVI volume, lo scrittore svizzero evidenzia la crisi morale irreversibile per il passaggio della Chiesa da organo spirituale a realtà materiale, e questo per ragioni oggettive (l’assenza di un potere centrale) trasformate in privilegi. Non tutta la Chiesa fu ed è così. Sono sempre esistiti ecclesiastici in linea con i principi canonici. Era quello che voleva mettere in evidenza il vescovo Tosi, promuovendo però il poco di buono nell’istituzione religiosa al tanto. ...
di Raffaello Morelli, sag gista e commentator e politico-istituz ionale
A fine novembre, un articolo di Lucetta Scaraffia – una convinta praticante cattolica dotata di una lunga carriera accademica e solidi rapporti giornalistici con il Vaticano, la quale collabora con il quotidiano La Stampa, tra gli altri – ha sollevato una forte polemica a proposito della pubblicazione da parte della CEI di un’inchiesta svolta sugli abusi sessuali all’interno della Chiesa e chiamata “Proteggere, prevenire, formare”. ...
a cura di Grazia Aloi, psicoanalista e psicologa
A Tolstoj occorsero quattro anni per scrivere uno dei suoi capolavori, Guerra e Pace; a me quanto occorrerà per scrivere uno dei miei tanti articoli, magari ben riuscito, interessante ma certamente neppure l’ombra del capolavoro? A ben vedere mi sembra un pensiero quasi inutile, ma la domanda - ne sono certa - non evidenzia l’impazienza del tempo o il confronto di una formichina (come sono io) con un Leone (Tolstoj, giustappunto, con la traduzione di Lev). Ad onor del vero, ho iniziato a scrivere questo articolo nel lontano 2016, non so più per quale motivo e non so più neppure perché non l’abbia finito e, invece, io abbia ripreso proprio ora l’idea di farlo. ...
di Valerio Pocar, già prof. di Bioetica e Sociologia del diritto, univ. Milano
Non Credente. Tu sei, per tua ammissione,
un buon cattolico, e anche una
persona intellettualmente onesta. Vorrei
conoscere il tuo pensiero sul fatto
che, in un Paese laico, la seconda e la
terza carica dello Stato, nel loro discorso
d’insediamento, abbiano entrambi
reso un esplicito omaggio a
un’autorità religiosa, capo di uno Stato
straniero.
Credente. Già, hanno entrambi omaggiato
il Papa, quasi che dovessero ringraziarlo,
come se fosse merito suo se
sono arrivati dove sono arrivati.
NC. Non che il fascismo non abbia
avuto debiti verso la Chiesa, ma si vorrebbe
sperare che quei tempi siano
ormai alle spalle.
C. Anch’io, cattolico, vorrei sperarlo. E
vorrei sperare anche che certe posizioni
cattoliche integraliste, sulla famiglia,
sulla libertà nelle scelte sessuali, sulla libertà
di scelta delle donne, fossero cose
passate. Così non pare. E da cattolico
sincero dico che il motto “dio, patria, famiglia”
mi piace poco. ...