di Maria Gigliola Toniollo, Senior Consultant, Synergia - Initiatives for Human Rights
Il presidente dell’Uganda, Yoweri Museveni, ha promulgato a maggio la legge contro gay, lesbiche e transessuali più dura al mondo, sfidando la condanna di tante nazioni, degli attivisti per i diritti umani, la riprovazione delle multinazionali. Le relazioni omosessuali erano già illegali in Uganda, come in più di trenta paesi africani e già nel 2014, quando Museveni firmò una prima legge anti gay, i governi occidentali avevano sospeso alcuni aiuti, ridotto la cooperazione in materia di sicurezza e imposto maggiori restrizioni sui visti ai cittadini ugandesi. ...
di Giancarlo Straini, saggista
That’s amore è una canzone della colonna
sonora del film del 1953 con Dean
Martin Attenti alla palla, titolo involontariamente
profetico perché di palle sull’ammore
ne sono state sparate
parecchie. In nome dell’amore (tradito)
si spara alla moglie, dell’amore (per la
Patria) si proclama una guerra, dell’amore
(per la mamma) si vendono i
cioccolatini, spesso è amore di sé che
pretende prove d’amore da lei.
Nei dizionari è definito come sentimento
complesso e intenso in cui si mescolano
affetto, desiderio e attrazione,
che può rivolgersi a una varietà pressoché
infinita di oggetti come cose, persone,
animali, valori. Insomma, amore
è un termine talmente polisemico che
può essere usato per tutto e per il contrario
di tutto, e figuriamoci se questi
slittamenti di significato se li lasciava
scappare la chiesa cattolica, campionessa
di pattinaggio semantico artistico
anche sul ruvido. ...
di Sergio Mora, saggista e musicologo
Letteratura come spunto di dibattito.
Nel corso dell’Ottocento sono stati
scritti alcuni romanzi d’impronta storica
che hanno posto in primo piano,
magari in modo velatamente occulto, il
tema poco affrontato del cristianesimo
delle origini.
Stiamo parlando di Henryk Sienkiewicz
(1846-1916) giornalista polacco, premio
Nobel nel 1905, autore del romanzo
“Quo vadis?” e di Nicholas Wiseman
(1802-1865) autore di “Fabiola” nel 1854,
altro romanzo d’impronta archeologica
basato sull’evocazione dei periodi più
oscuri e meno studiati del primo cristianesimo. ...
di Raffaello Morelli, saggista e commentatore politico-istituzionale
3.12 – Mutamenti nelle relazioni a
fine ‘800.
3.12 a) Più ruolo ai cittadini. Le dinamiche
già avviate nei decenni precedenti
proseguirono con forti accelerazioni,
essenzialmente dovute all’interagire reciproco
tra la crescita ininterrotta della
conoscenza scientifica, l’infittirsi delle
invenzioni di strumenti d’uso quotidiano
e il manifestarsi della seconda rivoluzione
industriale. Un andamento
del genere incentivò nella convivenza il
ruolo autonomo dei cittadini individui.
E ciò rendeva via via più necessario introdurre
norme e maniere adatte a migliorarne
di continuo le possibilità di
manifestarsi attraverso il sistema della
libertà tra diversi. ...
a cura di Grazia Aloi, psicoanalista e psicologa
LA STORIA
“Il Perturbante” (Unheimlich) è
un’opera di Freud del 1919.
Pochi saggi creano confusioni intellettuali
ed ermeneutiche quanto questo,
perché qui un significato è allo stesso
tempo un significante del primo e viceversa.
Il processo di comprensione porta ad
un passaggio nella storia del secolo
scorso e non potrebbe essere altrimenti
per una chiarificazione importante riguardo
al fenomeno (infatti, storia significa
proprio “ricerca di fatti
importanti”).
Ancor prima che Freud si interessi della
questione, lo psichiatra tedesco Ernst
Jentsch (1867-1919) pubblica, nel 1906, il
saggio tradotto con “Circa la psicologia
di ciò che è sconosciuto”.
“Sconosciuto” è “Unheimlich”, inteso
come “sinistro” che, a sua volta, è alternativa
di “Perturbante”.
Ma non solo. ...
di P. D’Arpini, filosofo orientalista
Spesso ho affermato che i diversi aspetti psichici da noi incarnati e le energie degli elementi che ci contraddistinguono formano una specie di “griglia” attraverso la quale noi riusciamo a percepire il mondo esterno e le situazioni sulla base della sintonia (od opposizione) incontrata. È come osservare l’ambiente che ci circonda guardando da una finestra, ciò che vediamo è limitato e circoscritto dalla posizione e dimensione della sua apertura. ...
di Carlo Tamagnone, saggista
La storia e la cronaca ci pongono sotto gli occhi il grande divario di rigore
formale e tensione morale ravvisabile nei rapporti etici quotidiani nelle
società a prevalenza protestante e quelle ove impera il clero cattolico con
la sua pratica del confessionale. Calvino, Lutero e la riforma protestante,
originata inizialmente dalla contestazione della pratica simoniaca e corruttrice
delle indulgenze profuse a piene mani dal clero cattolico per fare
cassa e finanziarsi privilegi e lusso personali, compresero quale immorale
mezzo di influenza, di pressione, di deresponsabilizzazione, di corruzione
e di incoraggiamento al compromesso utilitaristico poteva ravvisarsi e si
annidava nella pratica ad personamdel rapporto prete-fedele nell’intimo
del confessionale. Questa pratica ha permesso, meglio di qualsiasi sondaggio
demoscopico, il controllo della popolazione, dei suoi umori, della
sua ortodossia religiosa e la facile possibilità di manipolarla.
La confessione, che in termini pratici e senza sofismi teoretici, sappiamo
comportare soltanto una banale formalità ripetibile a piacere da chi la
pratica, sottrae il cosiddetto penitente dall’obbligo morale della riparazione
del danno, del conforto della vittima e del carico morale per le sofferenze
provocate ad altri: basta uno straccio di penitenza (cioè un po’ di
preghiere a memoria, e in altri tempi magari anche una congrua elargizione
a qualche convento), e si ritorna puri, immacolati, innocenti. Nulla
ha corrotto di più l’ethos dei popoli quanto questa pratica spregiudicatamente
compromissoria, e il codice dei rapporti interpersonali, di affari e corruttivi, la moralità dei politici e della pubblica amministrazione, il rispetto
degli impegni sottoscritti e il senso dell’onore personale lo rivelano:
chiunque al mondo percepisce la macroscopica differenza di codice
morale nell’etica pubblica e privata esistente nei paesi protestanti del nord
Europa in confronto a quelli cattolici dell’America latina. (ndr)...
di Valerio Pocar, già prof. di Bioetica e Sociologia del diritto, univ. MilanoMiscredente. Ci risiamo. A Trevignano una veggente parla con la Madonna e riferisce le sue parole. Quando si smetterà di credere a queste fandonie superstiziose?
di Luisa Giancar li, gior nalista e sag gistaLibertà? E perché nominare anche essa come “anima” della mia vita, assieme agli affetti più cari e irriducibili del mio vissuto? Sì, la debbo nominare perché da quando sono nato la sento e la vivo dentro di me proprio come “anima”, qualcosa che rende giustizia al vivere, e la sento, come l’illuminista Stuart Mill, quale pienezza della propria volontà avente come unico limite naturale la libertà degli altri. Il che equivale al suo corollario confuciano di non fare ad altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi. ...